Questo articolo tratta due argomenti specifici:
1) Anticipo TFS divorziati
2) Anticipo TFS separati
Anticipo TFS separati: quando spetta il TFR al coniuge separato?
Per essere super sintetici potremmo dire che l’ex coniuge che ha diritto all’assegno ha diritto anche a parte del tfs. In quale misura? Generalmente il 40% ma non sempre è così.
Quando spetta il TFR in caso di divorzio?
In caso di divorzio il coniuge ha diritto al 40% del TFR/TFS se ha diritto anche all’assegno divorzile salvo sia espressamente indicato altro nella sentenza.
Quotidianamente mi scrivono decine di separati e divorziati per chiedermi informazioni e chiarimenti in merito alla loro posizione per l’Anticipo del TFS a tasso agevolato in quanto potrebbero sorgere ostacoli per la delibera del finanziamento in merito alla corretta applicazione della normativa in riferimento all’art. 8 del DPCM n.51 del 22/04/2020 come stabilito dall’Accordo Abi.
Al riguardo bisogna fare alcune distinzioni: la posizione dei separati è diversa da quella dei divorziati.
Allo stesso modo è importante anche verificare il momento in cui è giunta un’eventuale richiesta di separazione o divorzio, se prima o dopo il pensionamento. Altro elemento importante riguarda anche a chi è stata addebitata la responsabilità del divorzio, quanti anni è durato il matrimonio, se l’ex coniuge si è successivamente risposato, in quale momento lo ha fatto e cosa è stato effettivamente indicato dal giudice nella sentenza di separazione o divorzio.
Ad esempio, se prima della data di prevista erogazione del TFS da parte dell’Inps, l’ex coniuge separato presentasse domanda di divorzio, lo stesso avrebbe diritto al 40% dell’indennità di fine servizio spettante al pensionato qualora, ad esito della sentenza, ottenesse il riconoscimento dell’assegno di mantenimento senza essere passato a nuove nozze.
Tale circostanza è espressamente confermata dalla Corte di Cassazione, secondo la quale: “la ratio dell’art. 12 bis (della legge n. 898/1970) è quella di correlare il diritto alla quota di indennità non ancora percepita dal coniuge al quale essa spetti al diritto all’assegno divorzile, il quale in astratto sorge, ove spettante, contestualmente alla domanda di divorzio” (sentenza n.12175 del 6 giugno 2011).
La mancata titolarità di assegno, invece, impedisce la richiesta di una quota del TFR liquidato all’ex coniuge.
Infatti NON ha diritto ad ottenere una quota di trattamento di fine rapporto chi non sia titolare dell’assegno divorzile o di mantenimento, che quindi non può avanzare domanda per una quota del Tfs/Tfr dell’ex coniuge.
È quanto ha stabilito la Corte di cassazione, Sezione VI Civile, con l’ordinanza del 22 giugno 2020, n. 12056, mediante la quale ha rigettato il ricorso e confermato quanto già deciso, nel caso de quo, dalla Corte d’appello di Potenza.

Anticipo TFS a separati e divorziati: come fare per…
Come vedi ogni caso è diverso dall’altro e non si può generalizzare facilmente trattandosi di particolari tecnicismi giuridici.
Ad ogni modo, nel caso ci siano vincoli a favore dell’ex coniuge è possibile valutare la richiesta per la quota rimanente spettante a tasso ordinario o agevolato.
Ad esempio, se il tuo Tfs è pari ad €45.000 e all’ex coniuge ne spetta il 40%, puoi chiedere l’Anticipo su €27.000.
E’ preferibile fare preventivamente questa valutazione per evitare che la pratica sia rigettata e che quindi vada istruita e presentata due volte.
L’ufficio legale della Banca provvede GRATUITAMENTE a studiare la documentazione ed effettuare tutte le valutazioni necessarie per trovare la soluzione migliore nell’attento rispetto della normativa di riferimento.
Tra i vari documenti necessari a presentare la richiesta di Anticipo TFS, infatti, c’è anche una Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione e Notorietà con la quale si dichiara il propio stato civile, la composizione attuale del nucleo familiare e la situazione relativa ad eventuali matrimoni pregressi.
Per questo motivo per i separati e i divorziati è preferibile allegare da subito anche copia della sentenza di separazione/divorzio per verificare immediatamente eventuali vincoli a favore dell’ex coniuge. Nel caso in cui non fosse disponibile questo documento può essere richiesto al Tribunale.
Anche il Comune potrebbe emettere un documento equivalente presentando specifica richiesta.
Tutte queste informazioni necessarie a completare la richiesta di Anticipo tfs, infatti, non sono presenti nel Certificato di Quantificazione TFS.
Per concludere, posso affermare che ogni richiesta di finanziamento per l’Anticipo del TFS è sempre valutata nel suo complesso, la banca in fase di merito creditizio, antiriciclaggio, antifrode e altri controlli standard effettua tutte le verifiche tecniche e legali necessarie per la delibera definitiva.
Quando dico che velocizzo i tempi di lavorazione della pratica, ad esempio, intendo proprio casi come questo: chiedere i documenti in anticipo, infatti, serve a guadagnare tempo e anticipare eventuali obiezioni o richieste di integrazioni.
Non è “obbligatorio” presentare da subito la sentenza di separazione o divorzio ma è preferibile farlo per le ragioni che ti ho appena spiegato. Altrimenti si può consegnare subito la restante documentazione e integrare questo documento successivamente, essendoselo procurato nel frattempo.
In caso di separazione o divorzio, quindi, è sempre necessario presentare una copia della sentenza che ne attesta le condizioni e caratteristiche.
Per tutelare i clienti (e non esporli a inutili rischi) per tale sentenza NON si accettano autodichiarazioni!
In caso di eventuali contestazioni (da parte dell’ex coniuge o di terzi aventi diritto) si incorrerebbe in gravissimi reati. Per questo motivo tutte le sentenze di separazione o divorzio vengono sottoposte preventivamente e GRATUITAMENTE al vaglio del nostro ufficio legale che verifica che siano in linea con i requisiti previsti dalla normativa di riferimento.
Se si accettasse un’autodichiarazione sulla sentenza e questa risultasse inesatta, nel caso in cui un ex coniuge dovesse farsi vivo per reclamare parte del tfs/tfr, si corrono i seguenti rischi:
1) reato penale di truffa alla banca con conseguente restituzione dell’anticipo percepito,
2) reato penale di falso in autodichiarazione.
Del resto tutti dovrebbero avere in casa una copia della sentenza di separazione o divorzio.
Prova ad immaginare se in giro si sapesse che accettiamo autocertificazioni di questo tipo: arriverebbero tutti i separati e i divorziati che devono soldi agli ex ed userebbero questo stratagemma per truffare la banca o i loro ex coniugi. Lavorare in questo modo sarebbe una follia senza senso.
Per tale motivo chiediamo sempre una copia della sentenza di separazione o divorzio, non accettiamo autodichiarazioni e ne siamo orgogliosi e fieri.
Sicuramente una persona sveglia e per bene come te apprezza la nostra franchezza, professionalità e correttezza.
Questo lo facciamo perché rispettiamo la legge, vogliamo prevenire problemi e contenziosi e non vogliamo far perdere tempo a nessuno.
Questo modo di lavorare tutela i nostri clienti e ci garantisce risultati di estremo successo e di vera eccellenza.
Chi volesse fare il furbo si rivolga tranquillamente altrove.
C’è chi fa i lavori con professionalità e “ad opera d’arte” e chi fa i lavori in modo approssimativo, arruffato e con le autodichiarazioni.
Non abbiamo la pretesa di essere perfetti per tutti. Il mio metodo di lavoro non è per tutti, questo lo affermo sempre chiaramente.
Professionalmente cerco la perfezione e mi rivolgo a clienti che cercano altrettanto. Mi rivolgo a gente che non si accontenta di un servizio approssimativo che non era accettabile nemmeno il secolo scorso, figuriamoci oggi.
Il mio motto è: “cortesia italiana, qualità svizzera“.
Per tutto il resto ci sono le altre banche.
Per concludere, posso affermare che ogni richiesta di finanziamento per l’Anticipo del TFS è sempre valutata nel suo complesso, la banca in fase di merito creditizio, antiriciclaggio, antifrode e altri controlli standard effettua tutte le verifiche necessarie per la delibera definitiva.
Ho voluto condividere con te questa informazione per mostrarti come il mio metodo di lavoro consideri ogni ipotesi ed eventualità in modo da ottimizzare sempre i tempi e i risultati.
Come vedi il mio impegno è lavorare sempre pancia a terra ed essere super operativa per anticipare e risolvere qualsiasi possibile obiezione o intoppo ed offrirti il TOP senza farti perdere tempo.
Buongiorno…nonostante sia in possesso della sentenza che specifica che la mia ex moglie non ha nulla a pretendere dal mio TFR…l Unicredit mi ha rifiutato la richesta a prescindere perché c’è un assegno di divorzio…mi piacerebbe avere chiarimenti.
Ogni banca interpreta la normativa nel modo che ritiene più giusto.
Per noi non ci sono problemi da questo punto di vista, ti aiuto volentieri.
Registrati tranquillamente, segui le istruzioni e valutiamo la richiesta.
Grazie
Ma cosa succede se durante il rapporto di lavoro il coniuge ha ricevuto anticipi sul TFR? In caso di divorzio si dovrà tenere di conto di detti anticipi al fine di calcolare la quota spettante all’ex coniuge titolare dell’assegno di divorzio?
La giurisprudenza, diversamente dalla dottrina, ritiene che la quota di TFR spettante all’ex coniuge debba essere calcolata al netto di quanto percepito dal coniuge titolare del trattamento in costanza di rapporto di lavoro a titolo di anticipazioni sul TFR (Cass. 29 ottobre 2013, n. 24421). Quindi, in vista del divorzio, meglio farsi anticipare il TFR.
Quindi non capisco perché la banca non anticipi tutto il TFR anche a chi è già separato! Non è tenuta a sostituirsi al giudice del divorzio (che ancora non c’è stato) impedendo di richiedere l’anticipo del 100% del TFR!! Mi sembra una lesione dei diritti di una parte a tutela dell’altra in previsione di un’azione legale (divorzio) che ancora non è avvenuta, e che avvenisse peraltro non pregiudicherebbe affatto la regolarità della concessione del 100% dell’anticipo!
Il problema non è bancario ma legislativo.
Nel report sono indicati tutti i riferimenti.
Il mestiere della banche è vendere soldi.
Il limite è dettato dalla legge.
A differenza di molte banche che in caso di separazione o divorzio non intervengono affatto,
abbiamo deciso di valutare caso per caso.
Ove non sia possibile finanziare il 100%, si finanza il 60% a titolo cautelativo.
Il credito non è mai un diritto, vi è sempre la valutazione del merito creditizio.
Registrati al sito, compila il questionario, invia la documentaizoen e l’ufficio tecnico legale,
valutata la documentazione, stabilirà la percentuale di finanziabilità.
Il mio ex marito vorrebbe un anticipo TFs quota 100 dalla banca, io sono d’accordo, ricevo assegno divorzile e ci divideremmo la quota anticipo, circa 42.000 ma la sua banca non eroga prestito. Come si può fare?
è in pensione? ha il certificato? sentiamoci… 0972374788