“Quando il cittadino è passivo è la democrazia che si ammala“, Alexis de Tocqueville.
DIFFIDA INPS ANTICIPO TFS. Sebbene il 99% delle pratiche di finanziamento per l’Anticipo TFS Agevolato si concluda velocemente e senza intoppi, in rare eccezioni, l’Inps potrebbe creare un grave disservizio proprio nella fase conclusiva della pratica per l’anticipazione del TFS, ovvero al momento di emettere la Presa d’atto positiva nel termine di 30 giorni dalla notifica della banca in caso di anticipo Agevolato oppure entro la data indicata sul contratto in caso di anticipo ordinario.
La Presa d’atto positiva infatti è il documento necessario e indispensabile per ottenere l’erogazione del finanziamento per l’Anticipazione Tfs (sia a tasso ordinario che agevolato).
–> Facsimile Presa d’atto Anticipo Tfs
Quali sono i termini per il rilascio della Presa d’Atto da parte dell’Inps?
A) 30 giorni dalla notifica in caso di anticipo agevolato
B) la data specificata sul contratto in caso di anticipo ordinario (generalmente 30 giorni dalla firma del contratto)
Siccome i due termini sono diversi a seconda che si tratti di tasso agevolato o tasso ordinario, a volte l’inps si confonde e può commettere errori. Per questo motivo, subito dopo la notifica, ti consiglio di fare immediatamente una pec all’inps e fargli notare per iscritto questo aspetto… MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE!
MANCATA EMISSIONE PRESA D’ATTO INPS, COSA FARE?
Pe prima cosa voglio darti subito una buona notizia: puoi sempre contare nel mio aiuto e risolveremo tutto con semplicità a risolutezza nel più breve tempo possibile. Stai tranquillo: col mio aiuto ce la faremo!
Fino ad oggi ho sistemato le cose nel 100% dei rari casi in cui si è presentato questo inconveniente. L’Inps sa benissimo di stare dalla parte del torto e di aver commesso un grave errore nel non emettere al presa d’atto nei termini di legge, quindi non esiterà a mettersi a disposizione per sistemare velocemente le cose.
Ci tengo a precisare che la stragrande maggioranza delle sedi provinciali INPS sono molto veloci e rilasciano la presa d’atto positiva in pochi giorni dalla notifica, altre sedi Inps solo in rari casi non rispettano il limite temporale dei 30 giorni indicato perentoriamente dalla normativa.
REVOCA ANTICIPO TFS. Non voglio crearti illusioni o false aspettative, voglio dirti subito esattamente come stanno le cose: pane al pane e vino al vino. Purtroppo nel caso in cui si verifichi questa terribile eventualità il contratto di anticipazione tfs viene revocato dalla banca e la pratica va rinotificata.
Siccome ad ogni contratto è abbinato il protocollo del Certificato di Quantificazione TFS allegato alla notifica, per rinotificare il contratto sarà necessario un nuovo Certificato di Quantificazione del TFS Inps che devi chiedere immediatamente o perlomeno il prima possibile.
Pertanto devi procurarti e trasmettermi un nuovo Certificato di Quantificazione del TFS. La buona notizia è che questa volta l’Inps sarà molto veloce nella sua emissione essendo all’Inps imputabile il disservizio.
Per questo motivo ho deciso di scrivere questa guida rapida, completa ed efficace che ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo superando agevolmente tutti gli ostacoli della burocrazia italiana e l’inefficienza dell’Inps.
Pertanto la buona notizia che oggi voglio darti è che sono al tuo fianco e che puoi contare sul mio aiuto. Ho deciso di mettere tutta la mia esperienza professionale e la mia competenza a tua disposizione per aiutarti nel migliore dei modi per sistemare velocemente le cose una volta per tutte.
DIFFIDA INPS: per prima cosa devi armarti di tre strumenti indispensabili in caso mancata emissione della presa d’atto dell’inps e relativa revoca della banca del contratto di anticipo tfs
- Una casella di posta elettronica certificata (PEC);
- Tanta pazienza e determinazione;
- Il mio potentissimo fac simile di Diffida Inps
Un aspetto importantissimo è capire quale ufficio stia gestendo la tua richiesta e il nome del funzionario che ha creato il disservizio. Anche se sei residente in una provincia, la tua pratica potrebbe essere stata affidata ad un’altra sede provinciale. Ogni sede regionale Inps, infatti, decide a quali uffici provinciali far espletare il rilascio della presa d’atto.
Per fare questo controllo il punto di partenza è verificare a quale indirizzo pec dell’Inps è stato notificato il contratto.
Ti ricordo che la pratica viene notificata all’indirizzo indicato sul Certificato di Quantificazione el TFS.
Nel caso in cui l’Inps dovesse riferirti che la presa d’atto positiva non è stata emessa perchè la banca avrebbe notificato il contratto alla pec errata, ti ricordo che sarebbe stato compito del funzionario Inps rispondere alla banca dichiarandosi incompetente e trasmettere il contratto all’ufficio competente. Pertanto questa eventuale giustificazione dell’Inps non regge.

DIFFIDA INPS: SOLUZIONE PER VIA BONARIA
In tutti i casi, la prima strada che consiglio di intraprendere subito è sempre quella di provare a veririfcare per via bonaria e senza allarmismi, cosa sia successo e quindi cercare bonariamente di risolvere velocemente lo stallo.
Per intraprendere questa strada le possibilità più efficaci sono:
- Contattare il numero verde inps;
- Contattare telefonicamente la sede provinciale di competenza;
- Scrivere una mail alla sede provinciale (meglio tramite pec);
- Recarsi di persona all’inps provinciale (previo appuntamento);
- Fare solleciti tramite l’aria riservata del portale Inps.
Se questa strada non dovesse funzionare velocemente, consiglio di scrivere subito una DIFFIDA tramite una PEC ufficiale, sempre che tu abbia una casella personale di posta elettronica certificata. Altrimenti vale comunque la pena attivarne una considerando che è uno strumento molto utile e semplice da utilizzare. Oltre all’ufficio preposto, la Pec andrebbe inviata anche alla direzione provinciale e all’ufficio relazioni col pubblico.
Il servizio Inps Risponde ti consente di inoltrare una DIFFIDA all’INPS, via e-mail, in merito a disservizi su aspetti procedurali o altre richieste relative a servizi e su singole pratiche.
Se accedi a Inps Risponde autenticandoti tramite le tue credenziali, potrai consultare con le funzioni di ricerca sia l’elenco e lo stato delle richieste da te inviate con il servizio Inps Risponde sia l’elenco delle richieste in attesa di risposta, inviate tramite gli operatori del Contact center alle strutture INPS (quesiti Linea Inps).
Le risposte ti verranno inviate per e-mail all’indirizzo indicato nella maschera di inserimento della richiesta; ti suggeriamo di indicare anche il tuo recapito telefonico per consentire agli esperti INPS di contattarti per eventuali chiarimenti relativi al quesito posto, utili a gestire la tua richiesta. Gli eventuali documenti o certificati da te richiesti saranno trasmessi per posta prioritaria.
Se questa strada non dovesse sortire effetto, puoi provare ad affidarti al tuo CAF di fiducia, verificando che abbia buone relazioni e riesca risolvere realmente il problema. Purtroppo l’Italia è il paese della relazioni e senza “conoscenze” si fa poco e niente.
Se neanche questa strada sortisce effetto, si passa alla diffida formale per il ritardo nell’emissione della Presa d’Atto positiva nel termine di 30 giorni dalla notifica del contratto di Anticipo Tfs a tasso Agevolato o entro la data indicata sul contratto in caso di Anticipo Ordinario.

RITARDO INPS: COME PRESENTARE UNA DIFFIDA FORMALE IN CASO DI MANCATO RILASCIO DELLA PRESA D’ATTO POSITIVA NEL TERMINE DI 30 GIORNI DALA NOTIFICA DEL CONTRATTO DA PARTE DELLA BANCA
Prevenire è meglio che curare
Ti ricordo che quando la banca notifica il tuo contratto all’Inps aggiungerà il tuo indirizzo email in copia conoscenza. Da quel momento, in caso di anticipo agevolato, l’Inps ha 30 giorni di tempo per rispondere con la presa d’atto positiva. In caso di anticipo ordinario, invece, il termine ultimo è quello indicato sul contratto. Per questo motivo il modo migliore per evitare problemi è contattare subito l’Inps per accertarsi che tutto avvenga nel tempi prestabiliti. Come sempre, prevenire è meglio che curare.
Chi può presentare al diffida all’Inps?
- puoi inoltrarla tu direttamente [preferibilmente tramite posta elettronica certificata (PEC)];
- puoi chiedere aiuto al tuo avvocato di fiducia.
L’efficacia sostanziale della diffida è assolutamente identica sia che la presenti tu sia che la presenti il tuo avvocato. Da un punto di vista di “moral suasion” una diffida che arriva su carta intestata di una studio legale fa sicuramente più effetto. Se ti rivolgi ad un avvocato saprà lui come impostare la diffida nel migliore dei modi. Puoi anche farmi contattare da lui per un confronto nel merito. Se, invece, preferisci mandare una diffida scritta di tuo pugno, più sotto puoi trovare un fac simile che ho preparato gratuitamente per te e che puoi usare come modello personalizzandolo seconda le tue esigenze. Il mio fac simile di diffida INPS è assolutamente potente ed efficace.
A chi presentare la diffida?
La diffida va inoltrata allo stesso ufficio che ha emesso il Certificato di Quantificazione ed a cui è stato notificato il contratto. Possibilmente cerca di informarti sul nome del funzionario che ha commesso l’errore per intestarla direttamente alla sua attenzione.
Quando presentare la diffida?
Quando la banca notifica via pec il Tuo contratto all’Inps aggiunge il Tuo indirizzo mail in copia conoscenza. Dal quel momento, in caso di anticipo agevolato, l’Inps ha 30 giorni a disposizione per emettere la presa d’atto positiva. In caso di anticipo ordinario, invece, il termine ultimo è indicato nel contratto. A sua volta quando l’Inps trasmette la presa d’atto alla banca ti informerà con una mail. Quindi devi iniziare a monitorare la situazione e contare i giorni dal momento della notifica. Se l’Inps non rispetta il termine previsto il contratto si annulla automaticamente e servirà un nuovo Certificato di Quantificazione e una nuova notifica.
La buona notizia è che la tua pratica è stata già deliberata e che non devi presentare nuovi documenti. Per l’emissione del nuovo contratto, infatti, è sufficiente un nuovo Certificato di Quantificazione che l’Inps in questi casi generalmente rilascia nel giro di qualche giorno.
Cosa chiedere nella diffida all’Inps?
Nella diffida devi inserire tre semplici richieste molto chiare:
- Annullare il precedente Certificato di Quantificazione,
- Emettere tempestivamente quello nuovo che hai già provveduto a richiedere,
- Trasmettere immediatamente alla banca la presa d’atto positiva subito dopo la notifica del nuovo contratto.
…E in caso di presa d’atto negativa?
La presa d’atto negativa è tutta un altra questione. L’inps emette una presa d’atto negativa nel caso in cui abbia riscontrato incongruenze nel contratto ricevuto e se sono subentrate variazioni nel tuo TFS, ad esempio, in merito all’importo dello stesso o alla data prevista per la liquidazione. In questo caso si tratta di appurare la causa del diniego e quindi non è necessaria una diffida. Sarà la stessa Inps e spiegarti il problema indicandoti anche la possibile soluzione.
Infine ti ricordo che, ricevuta la presa d’atto dall’Inps, la banca ha 15 giorni di tempo per emettere il bonifico ed erogare il Tuo finanziamento per l’Anticipo TFS.
FAC SIMILE DIFFIDA INPS PER MANCATA EMISSIONE
PRESA D’ATTO ANTICIPO TFS AGEVOLATO
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Indice argomenti
Salve, per puro caso mi sono imbattuto nel vs interessante sito; mi chiamo Andrea Menafra (ex dipendente pubblico iscritto all’ex CPDEL); sono andato in pensione con quota 100 con decorrenza 01/09/2019 e, per motivi di gravi disagi, ho dovuto ricorrere all’anticipo del TFS. Ho effettuato tutte le procedure : 1- Ho chiesto ed ottenuto la quantificazione del TFS; mi sono rivolto ad una Banca (IBL) per richiedere l’anticipo del TFS ; detta Banca accetta la mia richiesta ed effettua tutte le operazioni di rito con l’INPS dal quale riceve la notifica dell’avvenuta cessione del credito. E’ passato un po’ di tempo e per problemi familiari non mi sono mai posto o verificato per bene il contratto di prestito del TFS (più di uno). Nel verificare il contratto noto: Il tasso d’interesse applicato dalla Banca T.A.N. è del 4,80% e il T.A.G. pari al 4,64%. Leggendo la normativa di riferimento per l’anticipo del TFS / TFR (ACCORDO QUADRO………………..PREVISTO DALL’ART. 23, COMMA 2 DEL D.L. 28/01/2019, N. 4, CONVERTITO CON MODIF. DALLA LEGGE 28/03/2019, N. 26) mi rendo conto che la Banca, pur avendo ottenuto la cessione del credito da parte dell’INPS quindi, ricadente nel fondo di garanzia previsto dalla normativa, non mi ha applicato il tasso d’interesse previsto nel citato accordo ( art. 4 [tasso d’interesse dell’anticipo del TFS/TFR] ) pari allo 0,40%. Vengo alla domanda: in base a quanto sopra descritto, la Banca (IBL) doveva operare secondo quanto previsto dall’accordo citato? Se si a chi mi posso rivolgere per poter ridefinire i contratti di anticipazione da me effettuati con la Banca citata?
Per l’anticipo del tfs esistono due finanziamenti diversi:
uno per il tasso agevolato (d.l. 4/2019) ed un altro per il tasso ordinario (dpr 180/1950).
Per tale ragione l’inps rilascia due certificati diversi:
un certificato valido per il tasso agevolato ed uno per il tasso ordinario.
Di quale certificato di quantificazione sei in possesso?
Con quale tipo di certificato di quantificazione è stata istruita e gestita la pratica?
L’inps rilascia il certificato che tu gli chiedi, se gli hai chiesto l’ordinario, l’inps ti rilascia quello.
La banca che hai citato non ha aderito all’accordo abi previsto dal d.l. 4/2019.
Ogni banca decide autonomamente quali finanziamenti erogare.
Il nostro gruppo bancario, ad esempio, ha deciso di offrire entrambi i servizi.
In questo modo finanziamo i primi 45.000 euro con il tasso agevolato e poi eventualmente con il tasso ordinario finanziamento solo la differenza s eil cliente ci hiede di finanziare anche la restante parte.
Per correttezza la baca cui ti sei rivolto avrebbe dovuto informarti dell’esistenza di due finanziamenti diversi e distinti e mi auguro che lo abbiano fatto.
In questo modo avresti avuto libertà di scelta.
Come mai ti sei rivolto a quella banca che non eroga l’agevolato?
L’hai trovata casualmente o ti ci ha indirizzato qualcuno?
Buongiorno Sono Pierluigi Frongia Pensionato dal Luglio 2019 nel 2021 ho chiesto all’INPS l’anticipo del mio TFS , il 13/04/2021 lo stesso ente autorizza la mia banca ad erogarmi la quota richiesta con il finanziamento a tasso ordinario che comunque ho accettato, con documento protocollato inoltre l’INPS descrive la modalità di pagamento: (prestasione in unica soluzione), l’importo netto erogabile e la decorrenza
di pagamento riportante le date : 01/12/2021 (ed entro o successivi 3 mesi).
La banca mi eroga 40mila euro con il 2% di legge e tra spese varie (roba da banche diventano 41.229,00 ed io nonostante il grande sacrificio inizio i miei lavori tranquillissimo. ed ecco la sorpresa il 2 di marzo 2022 vado a fare un bonifico e scopro che ho il conto bloccato congelato a meno 14 mila euro , chiamo la banca e mi comunica che l’INPS non ha versato la quota come comunicato, e nonostante una PEC dalla Banca spedita all’INPS non ha avuto nessuna risposta. Il giorno successivo mi reco alla sede INPS di Cagliari riuscendo ad entrare nonostante non avessi il TIKET di prenotazione, un messo prende il doc e lo porta da qualche funzionario che mi accoglie in modo informale nell’androne, spiegandomi che il fatto non riguardava me ma che loro ormai si interfacciavano solo con la Banca che avrebbero pagato loro gli interessi dovuti e che il ritardo era dovuto a problemi di natura contabile e che a breve avrebbero pensato a fare un bonifico alla banca senza capire che io sono con il conto bloccato e sono seriamente provato fisicamente e moralmente, per cortesia cosa mi consiglia? Grazie
Ormai la frittata è fatta. Evidentemente questa banca non ti ha fatto la vera cessione del credito per l’anticipo tfs ma ti ha finanziato tramite un fido di conto corrente.
Per questo motivo bisogna affidarsi a specialisti del tfs.
Noi facciamo il vero anticipo tfs sia se si tratta di tasso agevolato che di tasso ordinario.
La tua storia mi ricorda un vecchio spot degli anni ’80…
tfs fai da te? no tfsturbo? ahi ahi ahi…
https://youtu.be/XXtkE_aTz5Q
buongiorno, posso accedere all’anticipo con il tasso ordinario dopo aver preso quello a tasso agevolato?, ed in questo caso devo fare nuovamente l’iter con richiesta di quantificazione per l’ordinario e aspettare i 90 gg dell’INPS ? grazie
Per ottenere fil finanziamento per la differenza devi possedere due requisiti:
1) la differenza è di almeno 15.000 euro e
2) devi aspettare almeno 6 mesi prima di averla dall’inps.
Se possiedi questi requisiti puoi chiedere un nuovo certificato di quantificazione e ti posso aiutare ad ottenere subito la differenza.
Il nuovo certificato di quantificazione deve essere quello valido per il tasso ordinario.
Grazie
Salve ho richiesto la quantificazione del TFS a marzo di quest’anno, dopo i 90 giorni ho chiesto lumi all’inps e loro mi hanno risposto così ” stante il crescente ricorso alla richiesta del prospetto di quantificazione del TFS ai fini della cessione ordinaria questo Ufficio, al momento, si vede costretto a provvedere al rilascio delle quantificazioni nel rispetto dell’ordine cronologico di arrivo della richiesta in subordine alle lavorazioni delle prestazioni in regolare scadenza di pagamento”, cosa posso fare?
grazie e buona giornata
dipende da te. io farei una denuncia penale per omissione d’atti d’ufficio. te la senti?
altrimenti aspetta o cercati qualcuno che abbia conoscenze dirette.. purtroppo siamo in italia…
Sono Angelo ,un vostro recente cliente e Vi pongo una domanda :che scadenza ha un certificato di quantificazione emesso dall INPS ? Grazie
il certificato non ha scadenza ma non può esser utilizzato due volte.
ti consiglio di leggere questo:
https://www.tfsturbo.com/certificati-di-quantificazione-tfs-inps/
se hai altre domande leggi qui sotto:
https://www.tfsturbo.com/domanda-anticipo-tfs/
grazie
Salve quanto giorni può prendersi l’INPS per mandarmi la.presa d’atto per la richiesta tfs agevolato ?grazie
30 giorni dalla notifica.
grazie
Come si ottiene la PASSWORD per la DIFFIDA?
Io sto aspettando la presa d’atto da 40 giorni.
E’ ovvio che ci sono questioni politiche dietro.
Questa gente non cambia mai.
Prof Mario Caruselli
Ciao Mario,
il termine per la presa d’atto è 30 giorni, quindi sei già fuori tempo massimo.
Siccome non sei ancora mio cliente e non ho seguito io la tua pratica non posso darti ulteriori informazioni.
Sicuramente è necessari rifare la pratica da zero.
Se vuoi sistemare le cose una volta per tutte, ti aiuto molto volentieri.
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