Molti pensionati mi contattano quotidianamente per chiedermi consigli e aiuti in merito al mancato rispetto da parte dell’Inps per il rilascio entro 90 giorni del certificato di quantificazione del TFS.
Questo documento è necessario per ottenere il finanziamento per l’Anticipo del Tfs (sia a tasso ordinario che agevolato).
Ritardo INPS, cosa fare?
Alcune sedi provinciali sono molto veloci e lo emettono in pochi giorni, altre sono particolarmente lente e non rispettano nemmeno il limite temporale dei 90 giorni indicato dalla normativa.
Ovviamente prima di accusare l’inps devi verificare che la responsabilità del ritardo sia effettivamente in capo all’Inps. Ovvero l’Inps, per poter emettere il Certificato di Quantificazione del TFS deve essere in possesso di tutte le informazioni necessarie a calcolare l’importo esatto del TFS.
Queste info l’Inps deve riceverle dalla tua amministrazione di appartenenza presso la quale lavoravi prima di andare in pensione. In passato queste informazioni venivano trasmesse tramite il modello PL1-350p. Oggi la trasmissione avviene per via telematica. Pertanto prima di puntare il dito verso l’Inps accertati che la tua amministrazione abbia effettivamente trasmesso all’inps i dati utili al calcolo del TFS. Al riguardo puoi anche farti rilasciare una ricevuta scritta dalla tua vecchia amministrazione. Presta attenzione perché alcune sedi Inps chiedono che i dati vengano trasmessi sia cartaceamente attraverso la compilazione del modello PL1-350p, sia telematicamente.
Per fare chiarezza una volta per tutte ho deciso di scrivere questa guida rapida, completa ed efficace che ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo superando agevolmente tutti gli ostacoli della burocrazia italiana.
La prima buona notizia che oggi voglio darti è che sono al tuo fianco e che puoi contare sul mio aiuto. Ho deciso di mettere tutta la mia esperienza professionale a la mia competenza a tua disposizione per aiutarti nel migliore dei modi.
RECLAMO INPS: Per prima cosa devi armarti di tre strumenti indispensabili in caso di ritardo INPS:
- Una casella di posta elettronica certificata (PEC);
- Il pin dell’inps o lo spid;
- Tanta pazienza e determinazione.
Il tuo primo obiettivo è cercare di capire se il ritardo inps è legato a un problema specifico sulla tua posizione o se i ritardi sono diffusi per tutti i pensionati che fanno capo alla tua sede provinciale dell’Inps.
Per iniziare a trovare una soluzione è di fondamentale importanza monitorare costantemente la Tua area riservata dell’INPS per verificare che la richiesta sia presente e che risulti effettivamente in lavorazione.
Un’altra buona abitudine è controllare che nelle impostazioni del profilo personale, nell’area riservata del sito dell’INPS, sia indicato correttamente il Tuo indirizzo mail. A volte i problemi si verificano per errori banali.
Chiaramente, prima di tutto, bisogna accertarsi che l’amministrazione di competenza, a cui si faceva capo prima di andare in pensione, abbia inviato correttamente tutta la documentazione del tuo fascicolo all’INPS, altrimenti l’Inps è materialmente impossibilitato ad emettere il certificato.
Un altro aspetto importantissimo è capire quale ufficio stia gestendo la tua richiesta. Anche se sei residente in una provincia, la tua pratica potrebbe essere stata affidata ad un’altra sede provinciale. Ogni sede regionale Inps decide a quali uffici provinciali far espletare il rilascio del Certificato di Quantificazione del TFS.
Ritardo Inps: soluzione per via bonaria
In tutti i casi, la strada che consiglio di intraprendere subito è sempre quella di provare prima di tutto a capire, per via bonaria e senza allarmismi, cosa stia succedendo e quindi approfondire le motivazioni del ritardo Inps, le possibili soluzioni e i tempi necessari a ottenere il prospetto di liquidazione del TFS.
Per intraprendere questa strada le possibilità più efficaci sono:
- Contattare il numero verde inps;
- Contattare telefonicamente la sede provinciale di competenza;
- Scrivere una mail alla sede provinciale;
- Recarsi di persona all’inps provinciale (previo appuntamento);
- Fare solleciti tramite l’aria riservata del portale Inps.
Se questa strada non dovesse funzionare, consiglio di prova a scrivere una PEC ufficiale, sempre che tu abbia una casella personale di posta elettronica certificata. Altrimenti vale comunque la pena attivarne una considerando che è uno strumento molto utile e semplice da utilizzare. Oltre all’ufficio preposto, la Pec andrebbe inviata anche alla direzione provinciale e all’ufficio relazioni col pubblico.
Il servizio Inps Risponde ti consente di inoltrare all’INPS, via e-mail, quesiti e richieste di chiarimenti su aspetti procedurali o richieste di informazioni relative a servizi e su singole pratiche. Con Inps Risponde puoi inoltre verificare lo stato delle tue richieste (In attesa di lavorazione, Inviata alla struttura INPS, Evasa dal Contact center, Evasa dalla struttura INPS).
Se accedi a Inps Risponde autenticandoti tramite le tue credenziali, potrai consultare con le funzioni di ricerca sia l’elenco e lo stato delle richieste da te inviate con il servizio Inps Risponde sia l’elenco delle richieste in attesa di risposta, inviate tramite gli operatori del Contact center alle strutture INPS (quesiti Linea Inps). Puoi infine sollecitare la risposta ad un quesito Linea Inps, qualora tu non abbia avuto un riscontro entro 15 giorni.
Le risposte ti verranno inviate per e-mail all’indirizzo indicato nella maschera di inserimento della richiesta; ti suggeriamo di indicare anche il tuo recapito telefonico per consentire agli esperti INPS di contattarti per eventuali chiarimenti relativi al quesito posto, utili a gestire la tua richiesta. Gli eventuali documenti o certificati da te richiesti saranno trasmessi per posta prioritaria.
Se questa strada non dovesse sortire effetto, puoi provare ad affidarti al tuo CAF di fiducia, verificando che abbia buone relazioni e riesca a scoprire la motivazione reale del ritardo Inps ed i relativi tempi di risoluzione. Purtroppo l’Italia è il paese della relazioni e senza “conoscenze” si fa poco e niente.
Se neanche questa strada sortisce effetto, si passa al reclamo formale per il ritardo Inps nell’emissione del Certificato di Quantificazione del TFS.

Ritardo Inps: come fare un Reclamo Inps formale in caso di mancato rilascio del certificato di Quantificazione del TFS nel termine dei 90 giorni
1. Per presentare un reclamo e segnalare un Ritardo Inps o un disservizio dell’Inps è necessario il modulo di reclamo MV01, che puoi scaricare cliccando sul link seguente e aprirlo con la password: www.tfsturbo.com
2. Devi compilarlo inserendo i Tuoi dati anagrafici e indicare la sede Inps presso la quale è avvenuto il disservizio (puoi trovare l’indirizzo dell’U.r.p. di tuo interesse visitando il sito Inps.it e selezionando la pagina “le sedi Inps” nella sezione “Strumenti” al lato sinistro della pagina. Importante: per accedervi devi essere in possesso di pin o spid).
3. E’ necessario specificare le motivazioni della segnalazione e le ragioni del disservizio notato.
4. Puoi indicare il mezzo con cui desideri ricevere risposta alla tua segnalazione e al tuo reclamo, scegliendo una delle seguenti opzioni: email, posta ordinaria, telefono o fax. La pec, ovviamente, è quella che suggerisco.
5. Puoi inoltrare questo modulo compilato e firmato anche tramite raccomandata a/r all’Ufficio Relazione con il Pubblico dell’Inps di competenza.
Ad ogni modo il punto fermo che bisogna avere bene in mente è che il termine di 90 giorni non è perentorio.
Detto questo, si tratta di capire se la sede provinciale è lenta con tutti i pensionati o solo sulla propria posizione per qualche intoppo specifico.
Esperiti inutilmente tutti questi tentativi, non resta che la diffida tramite avvocato. La diffida deve puntare semplicemente a capire quale sia il problema e quali siano i tempi di emissione del certificato.
E’ assolutamente necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto amministrativo e rapporti con la pubblica amministrazione. Evitare come la peste gli avvocati tuttologi.
CERTIFICATO QUANTIFICAZIONE TFS INPS
L’aspetto più importante di tutti però, è aver presentato correttamene la domanda di quantificazione del TFS. Per questo motivo ho realizzato una guida gratuita a disposizione di tutti che anche tu puoi trovare a questo link qui sotto:
https://www.tfsturbo.com/certificato-quantificazione-tfs-inps/

Il certificato di quantificazione del TFS deve essere emesso dall'inps entro 90 giorni. Cosa fare in caso di ritardo INPS? Come presentare un reclamo iNPS?
Tempo Totale: P00DT00H15M
Reclamo Inps bonario
Reclamo Inps Formale
Reclamo Inps per via legali
Prestito Ponte per emergenze
Per maggiori info sul Prestito Ponte clicca qui sotto:
https://www.tfsturbo.com/project/prestito-ponte/
LINK UTILI INPS
Indice argomenti
Grazie per avermi dato una speranza con i suoi consigli. Ho fatto richiesta di quantificazione TFS il 23/04/2021
Gent.mo Avvocato, dopo molto più di 90 gg, dalla domanda di quantificazione di TFS senza risposta, ho fatto più solleciti telefonici all’INPS..e ho finalmente ricevuto una comunicazione con la richiesta di PL1 e Stato di Servizio …Ho immediatamente informato la mia amministrazione che mi ha assicurato di aver completato la pratica di pensionamento on line con lo stato di servizio e ricordato che il PL1 non si richiede da circa 20 anni e che proprio l’anno scorso è stata definitivamente eliminata la documentazione cartacea. Dopo faticosi tentativi di richiesta di consulenza presso l’INPS, sono riuscita ad avere un appuntamento finalizzato a spiegare le ragioni della mia amministrazione . La consulente mi ha interrotto dopo poche battute, affermando che nella loro documentazione mancava la dichiarazione di cessazione di servizio… Affermazione surreale considerato il fatto che la mia pensione è stata regolarmente liquidata da giugno di quest’anno. La funzionaria della mia segretaria di servizio ha addirittura pensato ad un atteggiamento persecutorio e non risponde più al telefono né ai messaggi via mail. Chiedo una tutela legale per questa negazione del mio legittimo diritto alla quantificazione del TFS e conseguente anticipazione dello stesso.
Cordiali saluti.
Ciao Rossella,
per prima cosa non sono un avvocato, mi occupo di finanziamenti in qualità di agente in attività finanziaria.
In questo link qui sotto puoi avere maggiori informazioni sulla mia figura professionale:
https://www.tfsturbo.com/marinella-dal-sasso/
Ciò premesso, ritengo che l’inps abbia ragione e la tua amministrazione torto.
In ogni caso la parte lesa sei sicuramente tu.
Capita spesso che l’inps abbia ricevuto la documentazione per il calcolo della pensione mensile ma non quella per il calcolo del tfs.
Questo tipo di inadempienza è comune a molte amministrazioni.
La tua amministrazione dovrebbe consegnare all’inps sia la documentazione cartacea che caricare le informazioni su una piattaforma web.
In tutta Italia l’inps lavoro così e sono le amministrazioni a doversi adeguare.
In ogni caso, ripeto, non sono un avvocato, nè un consulente del lavoro, nè un caf o un patronato.
Il mio lavoro è fare finanziamenti e quando avrai il certificato di quantificazione sarà un vero onore aiutarti a farti ottenere il prima possibile il tuo meritato tfs.
Nel frattempo ti consiglio di fare una diffida tanto all’inps quanto alla tua amministrazione affinché dialoghino fra di loro e risolvano il disservizio.
Non fare telefonate, le chiacchiere se le porta il vento, dialoga solo a mezzo PEC.
Resto a tua completa disposizione, tienimi aggiornata e ti auguro di risolvere tutto velocemente.
Siamo quasi a 180 giorni e dopo tanti solletico non ho ancora ottenuto il certificato del tfs
Presenta un reclamo ufficiale via pec con il modello mv01.
Leggi questo:
https://www.tfsturbo.com/ritardo-inps-come-presentare-un-reclamo-inps/
per richiedere il mod.RECLAMO-INPS, mi richiede una password…
Infatti, se leggi con attenzione è scritta in chiaro vicino al file da scaricare.
Non vedo la password scritta in chiaro vicino al file da scaricare
immediatamente prima del file
Buongiorno vorrei sapere prima di procedere in sede legale se i 90 giorni stabiliti x ottenere la certificazione anticipo cessione ordinaria tfs (presentata il 27/5/21) sono perentori oppure no. Leggendo il dpcm 2019 o la legge 180/50 non riesco a capire. Il call center e lo sportello inps non sanno rispondere!
Grazie infinite
Il termine dei 90 giorni non è perentorio.
Ad ogni modo l’Inps non può superarlo di troppo.
Da maggio non po’ un tempo tollerabile.
Ti sconsiglio di perdere tempo con mail e telefono, l’unica strada efficace è la pec.
Prima presenta un reclamo con il modello mv01.
Se questo non sortisce effetto parti con una diffida.
Qui sotto puoi trovare un facsimile da personalizzare per le tue esigenze:
https://www.tfsturbo.com/diffida-inps-presa-datto-anticipo-tfs/
Buongiorno,sono andata in pensione il 15 agosto 2021,ex dipendente policlinico di Milano,non ho ancora ricevuto la pensione.sono andata all’Inps di Milano via circo e mi hanno detto che l’avrò a gennaio 2022.la domanda di pensione l’ho fatta un anno fa.ed e’andata a buon fine.come è possibile ?
Ciao, mi occupo di anticipo tfs. Sull’anticipo tfs sono a tua disposizione.
Sul link qui sotto c’è scritto chi sono e come posso aiutarti:
https://www.tfsturbo.com/anticipo-tfs-inps-cassa-ravenna-italcredi/
Sono passati 90 giorni e dallo USP non è ancora stato inviato allo INPS il modello PL1. Ho chiesto un sollecito con una PEC all’ufficio pensione dello USP , nel caso di Pisa. L’INPS mi sembra attento alla questione dallo USP non ho avuto nemmeno una risposta. Come si può spingere lo USP a concludere in tempi decenti?
Puoi fare una diffida.
Per avere valore legale la diffida deve avere queste caratteristiche:
1) essere fatta via pec;
2) contenere la parola “diffida”;
3) avere un termine per l’adempimento di almeno 15 gironi
Buongiorno, sono in attesa del certificato di quantificazione tfs,quando lo avrò e se mi sarà anticipato l’importo, non dovrò restituire niente?GRAZIE,LUIGI.
certo. noi ti anticipiamo il tfs e poi ci rimborsa direttamente l’inps.
Buongiorno, dopo solleciti per il ritardo del certificato.tfs,ho avuto risposta che inps non ha la documentazione dal MIUR,e quindi che faccio ,sono in pensione dal primo sett.quota cento.Grazie,Luigi.
Bisogna capire bene la situazione.
Il documento che manca all’inps è quello che una volta si chiamava modello pl1,
prima veniva trasmesso cartaceamente ed ora viene trasmesso telematicamente.
In alcune province è la scuola che lo trasmette all’inps, in altre province la scuola lo trasmette al miur e il miur all’inps.
Quindi prima di tutto devi capire chi deve fare cosa.
Un altro aspetto che devi chiarire è se l’inps ha rigettato la tua richiesta per assenza di questo documento oppure ha semplicemente sospeso la pratica.
Tutto chiaro?
Buongiorno,sono Luigi,ho preso appuntamento per parlare con inps e contemporaneamente con un legale privato e con il legale del caf,che mi consigli per ottenere questo benedetto tfs?Grazie sempre per la cortesia.Luigi.
bisognerebbe conoscere la tua storia nei dettagli. contattami in ufficio.
In pensione di vecchiaia dal 1 9 2020,comparto scuola.Ancora non ho avuto il tfs.I’imps non ha ricevuto nessuna comunicazione dalla scuola dove lavoravo.La scuola mi dice di averla inoltrata.Che fare?Chi pagherà gli interessi?
Fai una Pec sia all’INPS che alla scuola a pretendi una risposta scritta ufficiale.
Sono una ex dipendente pubblica andata in pensione d’ufficio dall’1.6.2020. Non ho ancora ricevuto il tfr e dall’INPS mi è stato detto che ci sono stati disguidi nella mia provincia causati da un funzionario ora rimosso. Che faccio attendo ancora fino a quando? Mi è stato detto di non attendermi interessi…
chiedi il certificato di quantificazione tfs e verifica cosa c’è scritto…
https://www.tfsturbo.com/certificato-quantificazione-tfs-inps/
E’ dal 04/09/2021 che ho inoltrato domanda del rilascio del certificato di quantificazione per chiedere l’anticipo e dopo reclami con scritti con pec ,appuntamenti tramite call center,ho inoltrato un email all’inps dove mi rispondono che entro i termini che me lo rilasciano anche se non è perentorio.Il giorno 15/01/2022 ho fatto un’altro sollecito tramite l’ufficio preposto da Roma e mi rispondono che probabilmente fra 120 gg. . E’ possibile una cosa del genere per un certificato di 7 mm.? Cosa debbo fare e non sono il solo questo è un vizio di forma.Grazie
Prova a presentare un reclamo formale all’ufficio relazioni col pubblico inoltrando il modello mv01
Buongiorno sono Fabrizio ex dipendente pubblica amministrazione, sono andato in pensione il 1 agosto del 2017 con 43 anni e 9 mesi di contributi con il sistema del CUMULO GRATUITO.
Il 4 aprile 2021 ho inoltato domanda di quantificazione TFS alla sede INPS di Torino ad oggi sono passati oltre 300 giorni e nonostante solleciti telefonici richieste di chiarimenti allo sportello ad oggi ancora nulla.
Mi stavo domandando se per caso nel mio caso non fosse previsto l’anticipo del TFS ma leggendo sulle vostre indiazioni dovri rientrare negl aventi diritto.
Grazie per l’attenzione
L’inps di torino, purtroppo, è una delle più lente d’italia.
Per sollecitare la pratica l’unico metodo realmente efficace sono le pec e le diffide.
Buongiorno volevo chiedere cosa devo fare dal momento che la mia amministrazione Beni Culturali di Trieste non manda la documentazione al’inps di Udine sono passati 14 mesi dalla domanda la mia amministrazione mi ha detto che non ha tempo cosa devo fare gentilmente mi puo’ rispondere grazie distinti saluti Dolores Bordignon
Puoi fare una diffida via mail alla tua amministrazione.
Fagliela rigorosamente via pec.
Dagli 15 giorni di tempo per adempiere e poi diffidali che ti rivolgerai ad un giudice civile per il risarcimento del danno economico e al giudice penale per omissione di atti d’ufficio.
Fagli una mail così e poi vedi come scattano…
Buonasera. In pensione dal 2018 con il cumulo gratuito, ho effettuato a luglio 2021 domanda di anticipo TFS. Sono ancora in attesa del certificato di quantificazione, nonostante solleciti via pec, allo sportello e tramite Inps risponde. Inoltre per conoscenza la mia scuola di appartenenza mi ha inviato copia della pec di risposta inviata all’inps, nella quale indica che la scuola non è in grado di certificare la mia posizione assicurativa, in quanto ha già invitato a suo tempo tutto il cartaceo all’inps e non ha più il mio fascicolo. Settimana scorsa ho inviato anche reclamo formale all’Urp Inps di Sassari, ma ancora non ho avuto risposta. Mi resta soltanto la diffida tramite un legale? Le ho davvero provate tutte, contattando tra l’altro l’u.s.p di Sassari, sedi minori dell’INPS (so che alcune pratiche erano state dislocate tra diverse sedi regionali) e così via. La ringrazio tanto se vorrà ancora darmi qualche dritta.
Effettivamente una diffida è la strada migliore.
Buonasera…in pensione dal 1/09/2019 a tutt’oggi non ho ricevuto il TFS. Nel sito dell’INPS risulta scritto Stato di certificazione: non certificato. La Scuola ha provveduto a reinserire tutta la pratica nel portale dell’INPS, ma niente! Cosa si può fare? Ringrazio anticipatamente per la risposta e per i consigli.
Hai inserto sul sito inps la richiesta del certificato di quantificazione? Hai il numero di protocollo?
Leggi questo e segui le istruzioni…
https://www.tfsturbo.com/certificato-quantificazione-tfs-inps/