Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni

Molti pensionati mi contattano quotidianamente per chiedermi consigli e aiuti in merito al mancato rispetto da parte dell’Inps per il rilascio entro 90 giorni del certificato di quantificazione del TFS.

Questo documento è necessario per ottenere il finanziamento per l’Anticipo del Tfs (sia a tasso ordinario che agevolato).

Ritardo Inps: tre “formule magiche” a tua disposizione + un super jolly finale

In questo report voglio svelarti “passo passo” tre strumenti estremamente potenti ed efficaci per sbloccare velocemente (e una volta per tutte) il rilascio del certificato di quantificazione del tfs.

  1. la via bonaria
  2. la via formale
  3. la via legale

Inoltre, scoprirai un super bonus, un vero jolly, un potentissimo asso nella manica che ha già aiutato con successo centinaia di pensionati italiani che hanno già testato l’efficacia del mio metodo.

Si tratta di uno strumento estremamente semplice, economico e veloce che stranamente conoscono solo pochissime persone privilegiate e che oggi voglio rendere di dominio pubblico perché tutti meritano di essere aiutati e non solo quelli che hanno i “santi in paradiso”.

Stai tranquillo: tutto il mio aiuto e supporto è un regalo speciale che faccio ai pensionati che mi danno fiducia, 100% gratuito!

Ritardo INPS, cosa fare?

Alcune sedi provinciali sono molto veloci e lo emettono in pochi giorni, altre sono particolarmente lente e non rispettano nemmeno il limite temporale dei 90 giorni indicato dalla normativa.

Ovviamente prima di “accusare” l’inps devi verificare che la responsabilità del ritardo sia effettivamente in capo all’Inps. Ovvero l’Inps, per poter emettere il Certificato di Quantificazione del TFS deve essere in possesso di tutte le informazioni necessarie a calcolare l’importo esatto del TFS.

Queste info l’Inps deve riceverle dalla tua amministrazione di appartenenza presso la quale lavoravi prima di andare in pensione. In passato queste informazioni venivano trasmesse tramite il modello PL1 (per gli statali) 350p (per i dipdenti del settore pubblico).

Oggi la trasmissione avviene per via telematica tramite il portale Passweb.

Pertanto prima di puntare il dito verso l’Inps accertati che la tua amministrazione abbia effettivamente trasmesso all’inps i dati utili al calcolo del TFS. Al riguardo puoi anche farti rilasciare una ricevuta scritta dalla tua vecchia amministrazione. Presta attenzione perché alcune sedi Inps in passato chiedevano che i dati venissero trasmessi sia cartaceamente (attraverso la compilazione del modello PL1-350p), sia telematicamente.

Se la tua amministrazione ha difficoltà nell’utilizzo del portale Passweb puoi fornirgli questo link di seguito con tutti i manuali di utilizzo: PASSWEB

Per fare chiarezza una volta per tutte ho deciso di scrivere questa guida rapida, completa ed efficace che ti aiuterà a raggiungere il tuo obiettivo superando agevolmente tutti gli ostacoli della burocrazia italiana.

La prima buona notizia che oggi voglio darti è che sono al tuo fianco e che puoi contare sul mio aiuto. Ho deciso di mettere tutta la mia esperienza professionale a la mia competenza a Tua disposizione per aiutarti nel migliore dei modi.

RECLAMO INPS: per prima cosa devi armarti di tre strumenti indispensabili in caso di ritardo INPS:

  1. Una casella di posta elettronica certificata (PEC);
  2. Lo spid;
  3. Tanta pazienza e determinazione.

Il tuo primo obiettivo è cercare di capire se il ritardo inps è legato a un problema specifico sulla tua posizione o se i ritardi sono diffusi per tutti i pensionati che fanno capo alla tua sede provinciale Inps di competenza.

Per iniziare a trovare una soluzione è di fondamentale importanza monitorare costantemente la Tua area riservata dell’INPS per verificare che la richiesta sia presente e che risulti effettivamente in lavorazione.

Un’altra buona abitudine è controllare che nelle impostazioni del profilo personale, nell’area riservata del sito dell’INPS, sia indicato correttamente il Tuo indirizzo mail. A volte i problemi si verificano per errori banali.

Chiaramente, prima di tutto, bisogna accertarsi che l’amministrazione di competenza, a cui facevi capo prima di andare in pensione, abbia inviato correttamente tutta la documentazione del tuo fascicolo all’INPS, altrimenti l’Inps è materialmente impossibilitato ad emettere il certificato.

Un altro aspetto importantissimo è capire quale ufficio stia gestendo la tua richiesta. Anche se sei residente in una provincia, la tua pratica potrebbe essere stata affidata ad un’altra sede provinciale. Ogni sede regionale Inps decide a quali uffici provinciali far espletare il rilascio del Certificato di Quantificazione del TFS.

Ritardo Inps: soluzione per via bonaria

In tutti i casi, la strada che consiglio di intraprendere subito è sempre quella di provare prima di tutto a capire, per via bonaria e senza allarmismi, cosa stia succedendo e quindi approfondire le motivazioni del ritardo Inps, le possibili soluzioni e i tempi necessari a ottenere il prospetto di liquidazione del TFS.

Per intraprendere questa strada le possibilità più efficaci sono:

  1. Contattare il numero verde inps (strada semplice ma poco efficace);
  2. Contattare telefonicamente la sede provinciale di competenza (avere il numero giusto è difficile);
  3. Scrivere una mail alla sede provinciale;
  4. Recarsi di persona all’inps provinciale (previo appuntamento);
  5. Fare solleciti tramite l’aria riservata del portale Inps con il servizio INPS RISPONDE.

Se questa strada non dovesse funzionare, consiglio di scrivere una PEC ufficiale, sempre che tu abbia una casella personale di posta elettronica certificata. Altrimenti vale comunque la pena attivarne una considerando che è uno strumento molto utile e semplice da utilizzare. Oltre all’ufficio preposto, la Pec andrebbe inviata anche alla direzione provinciale e all’ufficio relazioni col pubblico (in fondo a questa pagina trovi tutti gli indirizzi mail che ti occorrono).

Il servizio Inps Risponde ti consente di inoltrare all’INPS, via e-mail, quesiti e richieste di chiarimenti su aspetti procedurali o richieste di informazioni relative a servizi e su singole pratiche. Con Inps Risponde puoi inoltre verificare lo stato delle tue richieste (In attesa di lavorazione, Inviata alla struttura INPS, Evasa dal Contact center, Evasa dalla struttura INPS).

Se accedi a Inps Risponde autenticandoti tramite le tue credenziali, potrai consultare con le funzioni di ricerca sia l’elenco e lo stato delle richieste da te inviate con il servizio Inps Risponde sia l’elenco delle richieste in attesa di risposta, inviate tramite gli operatori del Contact center alle strutture INPS (quesiti Linea Inps). Puoi infine sollecitare la risposta ad un quesito Linea Inps, qualora tu non abbia avuto un riscontro entro 15 giorni.

Le risposte ti verranno inviate per e-mail all’indirizzo indicato nella maschera di inserimento della richiesta; ti suggeriamo di indicare anche il tuo recapito telefonico per consentire agli esperti INPS di contattarti per eventuali chiarimenti relativi al quesito posto, utili a gestire la tua richiesta. Gli eventuali documenti o certificati da te richiesti saranno trasmessi per posta prioritaria.

Se anche questa strada non dovesse sortire effetto, puoi provare ad affidarti al tuo CAF di fiducia, verificando che abbia buone relazioni e riesca a scoprire la motivazione reale del ritardo Inps ed i relativi tempi di risoluzione. Purtroppo l’Italia è il paese della relazioni e senza “conoscenze” si fa poco e niente.

Se neanche questo tentativo sortisce effetto, si passa al reclamo formale per il ritardo Inps nell’emissione del Certificato di Quantificazione del TFS.

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Ritardo Inps: come inoltrare un RECLAMO INPS FORMALE in caso di mancato rilascio del certificato di Quantificazione del TFS nel termine dei 90 giorni

 1. Per presentare un reclamo e segnalare un Ritardo Inps o un disservizio dell’Inps è necessario il modulo di reclamo MV01, che puoi scaricare cliccando sul link seguente e aprirlo con la password: www.tfsturbo.com 

2. Devi compilarlo inserendo i Tuoi dati anagrafici e indicare la sede Inps presso la quale è avvenuto il disservizio (puoi trovare l’indirizzo dell’U.r.p. di tuo interesse visitando il sito Inps.it e selezionando la pagina “le sedi Inps” nella sezione “Strumenti” al lato sinistro della pagina. Importante: per accedervi devi essere in possesso dello spid).

3. E’ necessario specificare le motivazioni della segnalazione e le ragioni del disservizio notato.

4. Puoi indicare il mezzo con cui desideri ricevere risposta alla tua segnalazione e al tuo reclamo, scegliendo una delle  seguenti opzioni: email, posta ordinaria, telefono o fax. La pec, ovviamente, è quella che suggerisco.

5. Puoi inoltrare questo modulo compilato e firmato anche tramite raccomandata a/r all’Ufficio Relazione con il Pubblico dell’Inps provinciale di competenza.

Ad ogni modo il punto fermo che bisogna avere bene in mente è che il termine di 90 giorni non è perentorio.

Detto questo, si tratta di capire se la sede provinciale è lenta con tutti i pensionati o solo sulla propria posizione per qualche intoppo specifico.

Ritardo Inps: come passare alle vie legali per sistemare le cose una volta per tutte

Esperiti inutilmente i primi due tentativi, non resta che la diffida tramite avvocato. La diffida deve puntare semplicemente a capire quale sia il problema e quali siano i tempi di emissione del certificato.

E’ assolutamente necessario rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto amministrativo e rapporti con la pubblica amministrazione. Evitare come la peste gli avvocati tuttologi.

A questo punto il Tuo avvocato di fiducia ha due strade a disposizione:
1) presentare una diffida all’inps;
2) avviare la procedura di accesso agli atti.

Per scoprire subito tuto quello che devi assolutamente sapere in questo momento su come presentare all’Inps una diffida efficace e come attivare la procedura di accesso agli atti, leggi subito questo report specifico creato appositamente per chi si trova nella tua situazione: CLICCA QUI!

SUPER JOLLY FINALE: IL DIFENSORE CIVICO

Come ti avevo promesso esiste anche un jolly molto potente, veloce ed efficace che puoi utilizzare subito per saltare tutti i passaggi precedenti, sbloccare velocemente la situazione ed ottenere il tuo Certificato di Quantificazione del Tfs senza aspettare altro tempo. Peraltro si tratta di un servizio 100% gratuito!

Lo strumento in questione è il “difensore civico“. Per maggiori informazioni CLICCA QUI!

CERTIFICATO QUANTIFICAZIONE TFS INPS

L’aspetto più importante di tutti però, è aver presentato correttamene la domanda di quantificazione del TFS. Per questo motivo ho realizzato una guida gratuita a disposizione di tutti che anche tu puoi trovare a questo link qui sotto:

https://www.tfsturbo.com/certificato-quantificazione-tfs-inps/

Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni 1

Il certificato di quantificazione del TFS deve essere emesso dall'inps entro 90 giorni. Cosa fare in caso di ritardo INPS? Come presentare un reclamo iNPS?

Tempo totale: 15 minuti

Reclamo Inps bonario

Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni 1

Tentare per via bonaria di risolvere il problema attraverso questi strumenti:

1) Contattare il numero verde inps;
2) Contattare telefonicamente la sede provinciale di competenza;
3) Scrivere una mail alla sede provinciale;
4) Recarsi di persona all’inps provinciale (previo appuntamento);
5) Fare solleciti tramite l’aria riservata del portale Inps.

Reclamo Inps Formale

Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni 1

Compilare modulo di reclamo MV01 presente su questa pagina e formalizzare un reclamo Inps anche a mezzo pec. Su questa pagina è presente anche un facsimile per una lettere di reclamo in forma libera da inviare via pec.

Reclamo Inps per via legali

Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni 1

Affidarsi ad un avvocato specializzato che chiarisca la motivazione del ritardo e individui una possibile soluzione.

Prestito Ponte per emergenze

Ritardo Inps: come presentare un Reclamo INPS per mancata emissione del Certificato di Quantificazione TFS nel termine di 90 giorni 5

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Strumenti:

  • Reclamo ritardo Inps per rilascio Certificato Quantificazione Anticipo TFS

Materiali: Una casella di posta elettronica certificata (PEC), lo spid, tanta pazienza e determinazione.

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